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martedì 23 agosto 2011

Piccoli consigli per il rientro a scuola dei docenti


Tutto quello che i manuali di pedagogia e di didattica non dicono, ma che è necessario sapere per uscire serenamente da un anno scolatico intero e che va deciso ad inizio d'anno.

Il rientro a scuola imminente è caratterizzato per molti docenti, come ormai consuetudine, dall'incertezza e  dalle novità. Per molti sono le decisioni estive prese sulla testa degli operatori scolastici: organico, finanziaria, trasferimenti d'ufficio, per altri sono anche l'incertezza della classe dove dovranno operare. Chi ha terminato un ciclo sa di dover ricominciare con nuovi alunni o continuare un lavoro iniziato da altri.
Trovandoci di fronte ad un anno intero da passare è gioco forza non farsi fagocitare dal sistema scuola,  dai suoi meccanismi a volte contorti,  cercare  fin dall'esordio di conservare la necessaria freschezza per affrontare serenamente il lavoro con gli alunni.
Può sembrare banale, ma se ci si riflette bene, ognuno di noi ricorderà anni iniziati malissimo proprio a causa di decisioni sbagliate o prese a cuor leggero ad inizio d'anno.
Ecco allora come provare ad uscire vivi dal periodo iniziale che vede gli insegnanti impegnati a riorganizzare il rientro nelle classi. 

La scelta della classe
Se doveste trovarvi di fronte alla scelta della vostra futura classe, ricordatevi che siete di fronte ad una scelta obbligata solo se siete ultimi nella graduatoria d'istituto, valutate quindi molto bene i pro e i contro senza lasciarvi influenzare dai giochini interni, dalle lusinghe o i suggerimenti non richiesti. Uno sguardo attento durante i primi collegi vi darà un'indicazione chiara di chi vuole andare con chi. Fate la scelta riflettendo su ciò che effettivamente vi farà stare più a vostro agio, se è il caso esplicitate  i vostri dubbi al dirigente. Sulle assegnazioni, in caso di mancato accordo, l'ultima parola spetta a lui.
Non si tratta di chi si accomoda meglio, bensì a volte una situazione più defilata può essere meglio di una più esposta per alcuni, viceversa altri si trovano meglio in situazioni più esposte. Occorre saper valutare cosa effettivamente siamo in grado di sostenere e dare. Lavorare serenamente significa essere efficaci per buona parte dell'anno, evitare i conflitti e non arrivare distrutti fisicamente e moralmente a fine anno.

I progetti
Nota dolente dei collegi di Settembre è l'adesione ai progetti. Un corri corri generalizzato a ficcarsi dentro ogni progetto emanato dal ministero, dalla regione o da altri enti non ha più ragion d'essere causa la morte della compresenza e i fondi ridicoli che spesso accompagnano questi progetti. Valutare attentamente i costi/benefici in termini di investimento di tempo per la realizzazione del progetto, quanto è integrabile nella didattica e a quanto ammonta il finanziamento, ad esempio, per l'acquisto di materiale  di consumo o per i sussidi. Non da ultimo informarsi bene se è prevista qualche forma d'incentivo. Gratis et amore Dei  non è proprio il caso di sfiancarsi rincorrendo mille progetti, perchè anche l'integrazione nella didattica richiede una attenta e costante progettazione. Ricordare che anche la partecipazione a rassegne e concorsi è da prendere in considerazione se il gioco vale la candela.

Commissioni e organizzazione interna
Vale un po' come il discorso dei progetti, ma qui entra in gioco la divisione del lavoro: è giusto occuparsi di qualcosa, lasciando spazio a tutti. Durante la suddivisione dei compiti è giusto che ciascuno se ne prenda in carico una parte, facendo in modo di coinvolgere anche i colleghi più giovani o i nuovi ingressi, solitamente più restii a fornire collaborazione. Spetta a chi si occupa di troppe cose farsi da parte e lasciare opportunità a tutti.

I rapporti coi colleghi
Questo vale soprattutto per i neo immessi in ruolo, ma anche per coloro che imperterriti continuano a intessere rapporti personali stretti, salvo poi pentirsene: mantenere rapporti cordiali con tutti senza fare alleanze con nessuno. Si sa le alleanze nella scuola sono solo alla bisogna e cambiano di continuo a seconda delle necessità e/o convenienze, pertanto sono da evitare come la morte. Un rapporto cordialmente fermo con tutti, decisioni definite e una buona sicurezza personale ci mettono al riparo da sofferenze successive.

I rapporti con le famiglie
Un po' come sopra, ma con ancora più professionalità: messaggi gentili, chiari, diretti e formali. Ognuno deve fare la propria parte senza ingerenze e nel rispetto del patto educativo. Occorrerà tanta gentilezza, capacità di accoglienza e altrettanta fermezza nel delimitare il campo d'azione. In caso di situazioni spinose non agire mai d'impulso, prendersi il tempo per valutare e discutere sempre in separata sede, mai durante le ore in cui si dovrebbe stare con gli alunni, o al momento dell'ingresso/uscita o nella pausa ricreazione. Siate chiari nelle risposte, esaurienti, ma senza piegarvi troppo, mantenete il profilo del docente che sa bene cosa sta facendo, un docente insicuro e tentennante non fa una buona impressione e rischia di consegnare di sè un' immagine debole e di apparire insicuro anche di fronte alla classe.

I rapporti con gli alunni
Se è una classe che conoscete non avrete difficoltà a riallacciare i rapporti, si ricomincia da dove ci era fermati all'insegna della tranquillità, valutato tutto quanto ci accade intorno  oggi, è inutile accanirsi con una didattica a marce forzate: fare bene e senza stress. 
Se si è avuto in dono una nuova classe, il rapporto è tutto da costruire, ne parleremo in un post a breve. E' giusto prendersi tutto il tempo per conoscere ciascun alunno, mostrando da subito le proprie intenzioni e soprattutto evidenziando il progetto scolastico, quello personale e quello della scuola che include la loro crescita personale e culturale:  il primo messaggio che deve passare è proprio l'attenzione individuale, ma anche il rispetto dei ruoli, anche di quelli dei bambini. 
Una cosa particolarmente sottovalutata, sia nella scuola Infanzia che alla scuola Primaria è l'instaurarsi di rapporti amicali con le famiglie. Può succedere di sentirsi particolarmente vicini alle famiglie dei bambini. L'ideale  è mantenere questa vicinanza all'interno dei rapporti scolastici, senza mai portarli all'esterno. Questi rapporti, a volte anche molto belli rischiano di ritorcersi contro il docente,  ma può avvenire anche il contrario, alla prima difficoltà. 


Sicuramente voi lettori avete altre esperienze da portare in aggiunta a questo piccolo vademecum del rientro a scuola che è solo una traccia non esaustiva dell'argomento, farete cosa gradita se voleste segnalarli.

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