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lunedì 29 agosto 2011

Un'avventura inaspettata: l'insegnante specializzata sul sostegno




"L'emozione di conoscere può essere riconosciuta quale energia che può determinare il superamento delle
difficoltà, della fatica che i percorsi di conoscenza spesso propongono, trasformandoli in avventura piacevole.
In questa avventura che la conoscenza propone non si accettano sentieri, percorsi "sgombrati" dalle difficoltà, dagli errori, dalla fatica...come un esploratore, uno scalatore, chi si avventura nella conoscenza, 
desidera vivere gli sforzi, le fatiche in quanto queste fanno parte dell'emozione del conoscere dandogli  il "sapore ", il "fascino dell'avventura".




Per me diventare insegnante di sostegno è stata un'occasione: non ci avevo mai pensato!
Io volevo diventare un'insegnante di classe e mentre scrivevo la tesi per laurearmi in Scienze della formazione primaria sono venuta a sapere che c'era la possibilità di frequentare questo corso di specializzazione per i bambini disabili e mi sono detta: “perché no?”
L'occasione è diventata curiosità, voglia di imparare cose nuove e di non fermarmi, di continuare a crescere ...insomma una nuova avventura...
E' proprio un viaggio, un iter, un'avventura sempre nuova interagire con i ragazzi in "difficoltà" alla ricerca di strade, sentieri, percorsi alternativi per arrivare alla conquista di un qualcosa di proprio, che porta il nome di ogni singolo alunno...poiché ognuno di loro, ognuno di noi, ha delle capacità speciali che ci  aiutano a trovare il nostro posto nel mondo, che ci guidano nelle scelte e orientano il nostro fare.

“L'insegnante "di sostegno", in realtà, è un insegnante "per" il sostegno, o meglio per attivare le varie forme di sostegni che la comunità scolastica deve offrire. Un insegnante competente che permetta al contesto scolastico di essere competente, e non limiti e chiuda, quindi, la competenza alla sua presenza ma la colleghi all'investimento strutturale dell'ambiente scolastico" 


L’insegnante di sostegno si occupa dell’integrazione scolastica degli allievi con difficoltà di apprendimento, diversamente abili (con handicap psicofisici o sensoriali) o appartenenti a categorie dell’area del disagio (sociale, culturale, familiare) e ha il compito di contribuire al coinvolgimento nella vita scolastica degli allievi in condizioni di svantaggio, ma è anche tenuto ad impegnarsi nelle normali attività didattiche, al pari degli altri insegnanti.
Egli deve:

Promuovere l’autostima e la fiducia favorendo l’integrazione e lo sviluppo delle potenzialità di ogni allievo con difficoltà di apprendimento o diversamente abile.
Riconoscere i bisogni educativi speciali e stabilire le strategie di recupero che risultino più adatte al soggetto per costruire una progettualità individualizzata in ambito scolastico, in funzione del progetto di vita, elaborando un Piano educativo individualizzato (PEI) che contiene finalità e obiettivi didattici, itinerari di lavoro, metodologie, tecniche di verifica, modalità di coinvolgimento della famiglia e così vi
- Saper utilizzare tecniche e strumenti che consentano di delineare un profilo preciso del bambino, attraverso test, schede e prove diversificate. È infatti essenziale che l'insegnante comprenda le attitudini, le potenzialità e gli interessi degli allievi che deve seguire per stabilire gli obiettivi da raggiungere nel programma educativo e le modalità con cui metterli in atto.
- Saper utilizzare le nuove tecnologie didattiche, gli strumenti compensativi e gli ausili all'apprendimento che possono risultare utili ai bambini a lei affida
Saper applicare efficaci strategie in ambito cognitivo e relazionale: deve essere particolarmente motivato, ed essere in grado di stabilire contatti positivi con la famiglia e le altre figure che ruotano attorno al bambino ( servizi socio-sanitari, specialisti privati etc..)

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