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mercoledì 2 novembre 2011

In pensione anche a 80 anni, ma a 50 fuori dalle classi!

Ho trovato questa proposta in rete e ho deciso di girarla anche a voi. Per pensare, per riflettere assieme . . .
Che cosa ne pensate?? 





"Mi è venuta così e così ve la dico. Giusto per capire come la pensiamo tra noi colleghi.

Ma anche tra altri che volessero dire la propria.
Premessa:
a. l'insegnamento è lavoro usurante. così usurante che tra gli insegnanti si rilevano patologie psichiatriche pari al triplo che in ogni altra categoria professionale, compresi gli operai. cosa che tutti ignorano, o fanno finta di ignorare. Non ci credo che possiamo resistere in classe fino a 67 anni. Nemmeno per idea. 
b. abbiamo la classe docente più vecchia al mondo. Spesso meno motivata e più stanca. Non va bene.Non va bene ai ragazzi. Non va bene ai genitori. Non va bene a noi. Per una volta tutti d'accordo.  

E allora io dico una cosa:

Su base volontaria, per chi lo volesse, allungare il tempo dell'età pensionabile persino oltre i 67 anni, ma a patto che si rimanga in classe fino a massimo 50 anni.
Negli anni rimanenti i docenti verrebbero impegnati in tutta una serie di attività di paradocenza cruciali e indispensabil, presenti in tutti i paesi civili, ma da noi non previste o assorbite in modo poco chiaro e definito: recupero degli ultimi e potenziamento dei bravi, formazione e aggiornamento dei docenti più giovani, gestione e organizzazione, funzioni strumentali (oggi svolte sempre dal solito collega), sostituzioni, ricerca e documentazione,  tutoraggio, rapporti col territorio.
Potrei proseguire. 
I costi verrebbero recuperati dai soldi guadagnati nel coprire funzioni oggi coperte con altri costi e verrebbero colmati anche dai proventi dello spostamento in avanti e dagli anni in più prestati al servizio. Io rimarrei fino agli 80 a queste condizioni se il cervello mi reggesse. Conosco tantissimi colleghi in pensione che anelano nel voler mettere a frutto esperienza e conoscenza e non possono più farlo. 
Daremmo il posto ai tanti colleghi giovani e precari. 

Se ne avvantaggerebbero i ragazzi: classe docente giovane, motivata, meno stanca.
E i docenti non ne parliamo: si arriva oggi a 60 anni col cervello sminuzzato e l'animo maciullato, pur amando dal profondo questo mestiere e i ragazzi, succhiano il sangue. Lo sappiamo bene. Un insegnante su due, dice un recente sondaggio, vorrebbe fuggire dalla scuola. In genere è quello stanco o ammalato.

Che ne pensate?

Docente: se ci sei batti un colpo. "


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