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giovedì 17 maggio 2012

Gli insegnati e i bambini come un dolce ... L'imprevisto è l'ingrediente fondamentale!


"Una sintesi per definire il bravo docente è contenuta nell’aforisma di Ralph Waldo Emerson “Un educatore è un uomo che rende facili le cose difficili “. In tale aforisma si può interpretare che i bravi insegnanti devono essere in grado di indirizzare le loro energie su questioni fondamentali, quelle che fanno la vera differenza per i loro studenti.

Per essere un bravo insegnante non basta l’amore per la propria professione, ma a questo va aggiunto l’impegno, affinché tale carica interiore vada sostenuta e perfezionata con  rigore, studio e coinvolgimento personale, qualificandosi nel pieno possesso di modalità operative e conoscitive.
Il docente professionalmente qualificato deve possedere un elevato livello di competenza pedagogica,  come risultato di una dosata  combinazione fra conoscenze teoriche ed attività operative. Una combinazione capace di includere quella giusta riflessività che permetta di costruire  l’azione educativa. In poche parole possiamo sintetizzare quanto detto con un aforisma di Ralph Waldo Emerson “Un educatore è un uomo che rende facili le cose difficili“. 
In tale aforisma si può interpretare che i bravi insegnanti devono essere in grado di indirizzare le loro energie su questioni fondamentali, quelle che fanno la vera differenza per i loro studenti. I bravi insegnanti devono saper  guidare e motivare i propri alunni, stabilendo in modo chiaro gli obiettivi di apprendimento all'inizio della lezione, facendo il riepilogo alla fine, e dando istruzioni chiare per i compiti a casa. 
I bravi insegnanti devono far capire agli alunni come la lezione si inserisca all’interno del  programma complessivo, fornendogli il relativo feedback sulla loro progressione di apprendimento. 
I bravi insegnanti devono essere flessibili in classe e fuori. I bravi insegnanti devono essere aperti alle innovazioni tecnologie applicate alla didattica e saper risolvere i nuovi problemi  per far fronte alle diverse situazioni. 
I bravi insegnanti devono dire con chiarezza ciò che si aspettano in termini di comportamento e di rendimento, facendo  un contratto con gli alunni, in cui stabilire chiari confini per ciò che è ammesso. I bravi insegnanti devono saper fare lavoro di squadra nelle attività progettuali. 
I bravi insegnanti devono sapersi organizzare, attraverso una dialettica costruttiva e propositiva, quando non si trovano d’accordo con logiche selettive errate, irregolari e poco trasparenti, come quelle subite nella prova preselettiva dell’ultimo concorso per dirigenti scolastici, progettata e gestita da chi, probabilmente, non conosceva a fondo la qualità comunicativa e la professionalità didattico-organizzativa del bravo insegnante."

Articolo tratto da la rivista la tecnica della scuola sul docente mediatore del processi di apprendimento. 


I bravi insegnanti devono di qua, i bravi insegnanti devono di la, i bravi insegnanti devono per giù, i bravi insegnanti devono per su ...  Ma noooooo!!!
Allora, sono straconvinta che tutto quello che afferma l'articolo sopra citato sia vero e sacrosanto, ma devo ammettere che leggendolo... incappare in tutti quei "devono" mi ha un po' irritato!
Non credo esista la ricetta per un buon insegnante tanto particolareggiata, perché i bambini non sono tutti uguali!! ( per fortuna!!!)  Esistono buone prassi, esistono insegnanti più attenti di altri o semplicemente insegnanti che hanno avuto l'intuizione più adatta per quella data situazione, ma la ricetta per un buon insegnante no! 
Se dovessimo paragonare una classe ad una torta, i bambini sarebbero gli elementi variabili che rendono buona o "cattiva" (passatemi il termine) una torta... sarebbero l'umidità, sarebbero il gesto dolce e delicato della mescolanza, la reazione del lievito, la giusta maturazione di un frutto, la buona lavorazione della farina, la reazione del cioccolato.. insomma... elementi  incontrollabili ma determinanti per la buona riuscita del dolce...
L'insegnante invece è la maestria della scelta degli ingredienti migliori, l'amore nella preparazione, il gesto sicuro, fermo e adatto per la preparazione, la conoscenza di varie eventualità che possono accadere, la ricerca della ricetta, il controllo accurato del tempo di cottura e l'occhio esperto che riconosce quando il dolce è pronto... anche questi elementi progettabili, pianificabili,  ma che non assicurano da soli la buona riuscita della torta!

Insomma, quelli citati nell'articolo sono ottimi consigli, buone prassi... ma quei "devono" secondo me stonano... Non si deve... si fa, si ascolta, si riconosce il bisogno e l'umanità che si hanno davanti e si agisce di conseguenza :) Non tutte le buone prassi sono opportune in tutti i casi... variano.. come l'umidità per la lievitazione... varia... :)

Non vorrei che passasse l'idea che non condivido quanto scritto nella rivista... giammai! Sono tutti ottimi consigli e caratteristiche un buon insegnante si prende la responsibilità di attuare, ma non sono un dovere ...
Perchè credo che fare l'insegnante prima di tutto sia un piacere, una passione... già di Obblighi nella scuola ce ne sono tanti - troppi - e non serve immeterne di nuovi ... è bello essere originali, creativi, duttili, malleabili e adatti ad ogni situazione, ad ogni bambino ... insomma... insegnanti :) Nulla più :)


Anche Montale nella sua poesia "Prima del viaggio" lo diceva "...un imprevisto è la sola speranza!"



…..E ora che ne sarà 
del mio viaggio? 
Troppo accuratamente l’ho studiato
senza saperne nulla. Un imprevisto
è la sola speranza. Ma mi dicono
ch’è una stoltezza dirselo.

Eugenio Montale, Satura, 1962-1970

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