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venerdì 11 maggio 2012

I verbi in rima




Le bandiere tutte al vento per il grande  avvenimento
viene il VERBO il regnante, nel discorso il più importante!
Cos’è il verbo? E’ un’azione sia di cose che di persone,
per esempio io posso amare, posso scrivere e giocare
e tu puoi sentire e bere, puoi studiare, puoi cadere
e la rosa può fiorire, può odorare, può appassire;
Attento! Un verbo può finire solo in are, ere o ire,
son le tre terminazioni dette tre coniugazioni.
E’ la prima quella in are, come andare, stare, entrare,
la seconda è quella in ere, come credere e vedere,
poi la terza è quella in ire, come offrire uscire e dire.
Pur nel verbo puoi notare il plurale e il singolare;
quando è fatta qualche azione da più cose o più persone
certo allora è naturale che quel verbo sia plurale!
Per esempio gli astri brillano, noi cantiamo, i bimbi strillano,
ma se invece è sola sola, quel che canta, brilla, vola,
una ed una solamente, quel che sboccia, strilla, sente.
Ecco allor non puoi sbagliare, con i verbi al singolare
perchè il verbo, insomma è detto, che si accorda col soggetto.
Giunto è il tempo di imparare tutti i verbi a coniugare
prima l’essere e l’avere a puntin dovrai sapere!
Quindi i verbi regolari e poi quelli irregolari…
un po’ strano questo verbo, è davvero un re superbo!
Or si mostra transitivo, or lo vedi intransitivo,
or lo trovi regolare, ora invece è irregolare,
ora è attivo, ora è passivo, spesso spesso è riflessivo
e talvolta è impersonale, che regnante originale!!!
Ed aggiungo che ha tre troni per le tre coniugazioni
cinque modi ha per mangiare, molti tempi per ballare
tre persone per suonare e due numeri a cantare
tutta questa gran famiglia il cervello mi scompiglia!
Che vuol dire transitare? Transitar vuol dir passare
ci son verbi transitivi, ci son verbi intransitivi
riconoscerli dobbiamo, e dai primi cominciamo!
Transitivo un vetro pare, che la luce fa passare,
fa passare ogni azione, quelle tristi e quelle buone,
e l’azione del soggetto arriva al complemento oggetto!
Transitivi son mangiare, bere, cogliere, aspettare
bevo l’acqua, mangio un panino, colgo un gioire, aspetto Gino!
Qui la cosa è un po’ curiosa, se domando chi? Che cosa?
e risposta mi darà, transitivo allor sarà.
Ecco il modo sbrigativo, per trovare il transitivo!
Meglio il verbo INTRANSITIVO, ciò che fa, buono o cattivo,
sol per lui se lo mantiene, di passarlo se ne astiene!
Non è vetro, nè cristallo, ma una lastra di metallo
che non fa giammai passare, ogni luce che vi appare!
Senza il complemento oggetto, qui l’azione ricade sul soggetto!
Sono verbi intransitivi essi andarono, tu arrivi
io cammino, noi entriamo, ci fermiamo e riposiamo.
Ecco il verbo: ha forma attiva? oppure forma passiva?
Per spiegarlo stamattina, entro un po’ nella cucina:
“mamma cuoce un buon cappone”, chi la fa la bella azione?
La fa mamma, che è il soggetto, la riceve poveretto
quel cappone non più vivo. Ecco cuoce è un verbo attivo.
Ma se dico, un po’ mutato:”il cappone è cucinato”
qui il soggetto è quel cappone, che riceve lui l’azione
ed il verbo è cucinato, in passivo s’è mutato.
All’attivo ed al passivo segue il verbo riflessivo
questo verbo è un po’ burlone: il soggetto fa l’azione
ed il verbo per diletto, la riflette sul soggetto,
ma l’azione, in verità, così torna a chi la fa!!
Riflessivi sono coprirsi, annoiarsi, divertirsi
nota bene, i verbi qui, voglion mi, ti, ci, vi, si.
L’ausiliare poi deve essere, sempre sempre l’essere!!!
per esempio io mi diverto, ti sei alzato, si è coperto
noi ci amiamo, voi vi alzate, esse si erano stancate.
Ecco prendo uno specchietto, contro il sole poi lo metto;
lo specchietto cosa fa? Lo riflette or qua or là…
guarda il sol come riluce, dove il gioco lo conduce
spesso il verbo è uno  specchietto, che riflette sul soggetto.
Allegria! Ora si pranza, ogni MODO una pietanza!
Cinque i modi e cinque piatti, ben sarete soddisfatti,
se con calma mangerete, meglio i modi gusterete!!
Primo piatto INDICATIVO, segue poi l’IMPERATIVO.
CONGIUNTIVO è una portata, un po’ dura, un po’ salata,
ma è seguita, meno male, da quel buon CONDIZIONALE
e poi ecco l’INFINITO, che è quel dolce ben guarnito
con GERUNDIO al cioccolato, PARTICIPIO zuccherato
così il pranzo è terminato, ed i modi tu hai imparato!
Or del verbo senti quali, sono i modi principali:
quando dico “Mangio adesso”, il presente viene espresso,
ma se dico io ho mangiato, questo è un tempo già passato,
per futuro poi dirò, che domani mangerò!
Ora spiego e metto a posto, tempo semplice e composto
quando è semplice ha una sola, voce, unica parola:
andavo, leggerò, studierebbe, lavorò.
Questi tempi ora ti detto: il presente e l’imperfetto
il futuro e quel passato, che remoto è nominato.
Per i composti è necessario, che intervenga l’ausiliario:
due parole allora avrai, e un composto formerai!
Per esempio sono uscito, ero entrato, avrei gradito
ai composti van segnati, e passati e i trapassati.
Ecco in essere e in avere, gli ausiliari puoi vedere
essi debbono aiutare, gli altri verbi a coniugare
questo ausilio è a loro imposto, quando un tempo vien composto
qualche verbo ora ti dico, che dell’essere è un amico
stare andare entrare uscire, cader scendere salire
così scrivi essere andato, ero sceso, sarei stato.
Altri verbi invece,direi tanti, sempre avere hanno davanti
dici quindi: io ho bevuto, hai pranzato, avrà creduto
aver detto, avere udito, hanno scritto, avrei capito.
Ecco qui le tre persone, che del verbo fan l’azione!
Tante sono proprio come le persone del pronome
con cui vivono a braccetto, nell’accordo più perfetto!
La prima vuoi trovarla? E’ colei la quale parla.
Son di prima: io dico, io chiamo, noi verremo, noi scriviamo.
La seconda per trovarla, guarda a quello a cui si parla.
Di seconda son: voi siete, tu comprendi, voi saprete.
La terza puoi trovarla, in colei di cui si parla.
Son di terza: egli obbedì, essi vanno, il babbo uscì.
Negli esempi son ben chiari, i plurali e i singolari.
Questo verbo impersonale, proprio agli altri non è uguale:
è un gran povero padrone, perchè ha solo due persone!
Lo puoi solo coniugare con la terza singolare!!
Questi verbi son tuonare, grandinare, nevicare
e poi piovere, albeggiare, fioccare e balenare!
Così dici pioverà, albeggiava, fioccherà
ed aggiungi pur tuonò, grandinava, nevicò!

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