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domenica 27 maggio 2012

Non si riciclano più solo i materiali, ora anche i lavori!

Ho letto per caso questo articolo e sono rimasta a bocca aperta per la realtà che contiene ...
L'Italia, il mio paese, che peraltro amo profondamente... si sta rendendo ridicolo agli occhi dei suoi cittadini e del mondo intero.
Ma è mai possibile che tutto il mondo punti a persone specializzate, competenti, appassionate e ricche di voglia di scoprire, inventare, ricercare nuove soluzioni e il nostro invece.... punti a svalutarsi??? A svalutare chi ha scelto una professione e la vorrebbe portare avanti con amore??
Poi ci si domanda il perchè della fuga dei cervelli... ringraziate che scappano "solo" quelli.. perchè se scappassero anche braccia, gambe e cuori... ragazzi.. l'Italia resterebbe vuota! Vuota di valori e di persone straordinarie quali siamo.... Ed è un peccato!
Abbiamo un sistema scolastico tra i migliori del mondo... (almeno cosi dicono alcune ricerche, le quali affermano che la scuola italiana, fino alla secondaria inferiore è una tra le più qualificanti e che fornisce le conoscenze e le basi migliori) e ora qualcuno (senza fare nomi che tanto è EVIDENTE) lo sta portando alla rovina, alla derisione e alla ridicolaggine.
Leggete, leggete e indignatevi come me.

Ecco come in Italia si risolvono i problemi, attraverso il riciclo delle professioni e le politiche di ricatto! O ricicli la tua professione o sei licenziato!! Pazzesco, ma vero! E’ quanto sta accadendo agli insegnanti in esubero, cioè a tutti quei docenti che rischiano di perdere il posto a causa degli innumerevoli tagli fatti in questi anni dal Ministero dell’Istruzione! Non si tratta di insegnanti precari, ma di docenti di ruolo che esercitano la professione da quindici, venti o talvolta da addirittura trent’anni e che se non vengono ricollocati entro due anni, perdono il posto! Allora come si risolve il problema?? Invece di ridurre i tagli o di mettere in atto strategie alternative, questi docenti sono “costretti” a “convertirsi” su sostegno altrimenti non verranno ricollocati. I “perdenti posto” lavorano su posto comune da sempre, non sono abilitati per le attività di sostegno, eppure, vittime di un così vile ricatto, sono obbligati a svolgere una professione che non gli appartiene. Essere insegnanti di sostegno significa lavorare con bambini disabili, alunni con patologie gravi come l’autismo, il disturbo dell’umore, il RM o altro, quindi, non sono ammesse improvvisazioni! Per diventare insegnanti di sostegno è attualmente è previsto il superamento dei test di ammissione alla Facoltà di Scienze della Formazione Primaria, 44 esami, laboratori e un percorso parallelo e specifico per le attività di sostegno con tirocini, tesi, esami e laboratori teorico-pratici. Invece I docenti in esubero dovrebbero seguire un corso di 400 ore di cui la metà on-line per poter ricoprire in questo modo i posti di sostegno vacanti. Al di là del fatto che i docenti “riconvertiti” andrebbero a superare nelle graduatorie chi ha scelto l’insegnamento di sostegno e si è abilitato per farlo, non dobbiamo dimenticare che se un insegnante non sa dove mettere le mani a pagarne le conseguenze sono i bambini. Se per esempio un alunno autolesionista affetto da disturbo oppositivo provocatorio si sbatte ripetutamente la testa sul muro e l’insegnante incompetente gli ordina di smetterla, sapete che succede?? Che quel bambino si spaccherà la testa perché ha bisogno dell’opposizione, il suo obiettivo è proprio quello! Ma se un insegnante non ha idea di cosa sia quel disturbo, se non è un mestiere che gli appartiene, allora perché metterlo nelle condizioni di rovinare la vita dei bambini, oltre che le carriere dei “veri” docenti di sostegno?
In tutto questo gli insegnanti di sostegno abilitati sono fuori dalle graduatorie perché la Gelmini ha blindato anni fa le graduatorie ad esaurimento (G.a.E.) senza proporre una valida alternativa a chi ha studiato una vita per fare il maestro. Grazie al Milleproroghe approvato recentemente dal Parlamento questi docenti saranno messi “in coda” alle graduatorie, cioè dopo chi è in possesso dei medesimi titoli e quindi,paradossalmente, in una posizione di netto svantaggio,. Quindi, i docenti abilitati sono a casa, mentre quelli che non vogliono esserlo dovranno necessariamente ricoprire le cattedre di sostegno altrimenti verranno licenziati. Questa è l’Italia, il paese in cui tutto va al contrario e in nel quale a farne le spese sono sempre i più deboli, come i disabili.

 FONTE dell'ARTICOLO : http://www.informarexresistere.fr/2012/05/27/il-riciclaggio-delle-professioni/#ixzz1w3uIOXU9

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