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venerdì 8 giugno 2012

Torta alle ciliegie ... in rima






Da un cestino si inizian a tirar fuori
farina, latte, zucchero e altri colori:
il rosso delle ciliegie, il giallo del burro,
il chiaro dell’albume e il deciso del tuorlo.

Si abbracciano tra loro zucchero e burro
e nel morbido gesto, un dolce sussurro…
“Come sei morbido” dice il primo smielato,
“E tu sei cosi dolce che m’hai conquistato!!”

Or l’uovo si rompe, per tali sdolcinatezze
e si getta su loro con le sue doppie fattezze;
Mescola così il suo duplice essere interiore
lasciandosi travolgere e coinvolgere d’amore.

Dietro a lui altre sfere si gettano a capofitto:
ognun vuole esser  amalgamato, non fritto!
La farina, detta la Signora Palpabile Bianca,
di esser massaggiata è avida e mai si stanca!

Ovviamente all’impasto vuol partecipare,
si mescola, si unisce e si lascia amalgamare.
Il burro or si stende sulla teglia accogliente
per rendere il giaciglio  meno aderente!

Infatti li dentro l’impasto dovrà riposare
e dentro al forno al caldo lo potrà fare!
Ma prima il coltello compie un delitto
combatte fieramente e colpisce nel petto.

Taglia in due rosse dame e cavalieri
che  son sempre a coppie, molto fieri,
Vermiglia  è la loro testa, non insanguinata,
or non han più la spada impugnata…


Le ciliegie or cosi divise si sono arrese
e nella teglia, sull’impasto vengon stese,
Amore e battaglia  si trasforman in torta
con questa ricetta buona ma corta.


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