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lunedì 26 agosto 2013

. Alfabeto in poesia .


A come arcobaleno che diventa lungo come un treno
B come Biancaneve e i sette nani che giocano stringendosi le mani
C come Cenerentola e la fatina che al posto della carrozza trovano la zucchina
D come dado colorato che un bambino ha lanciato nel prato.
E come elefante intelligente che al posto della proboscide usa la mente
F come farfalla innamorata che posandosi sul fiore si è sporcata.
G come girasole alto e delicato che verso il sole si è girato.
I come ippopotamo inzaccherato che nonostante l'aspetto si è fidanzato.
L come leone inferocito che dalla gabbia per paura è fuggito.
M come mamma affettuosa che ad ogni fiore preferisce la mimosa.
N come nonna generosa alla quale voglio regalare una rosa.
O come orco incatenato che per magia è stato liberato.
P come uno strano pappagallo che al mattino ripete sempre il verso del gallo.
Q come quaderno scarabocchiato che da un bambino viene cancellato.
R come rana verdeggiante che vorrebbe tanto volare sull'aliante.
S come salmone iridescente che per magia è diventato un salvagente.
T come topolino addestrato che a fare le capriole ha imparato.
U come uccellino cinguettante che con la sua voce canta dall'altoparlante.
V come volpe furba e scattante che per salvarsi dal cacciatore è diventata ansimante.
Z come Zorro audace e coraggioso che combatte con il nemico muscoloso.

sabato 10 agosto 2013

10 agosto: San Lorenzo!


San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de' suoi rondinini.

Ora è là come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido
portava due bambole in dono...

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano

E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
Oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!

{X Agosto da Myricae di Giovanni Pascoli}